Vi è mai capitato di sentirvi vuoti e di cercare negli altri le attenuanti per sopperire a questo vuoto?
O meglio…
Vi siete trovati a pensare che non vi basta mai quello che avete finendo per dare la responsabilità della vostra continua insoddisfazione a fatti, cose e persone?
Vi siete mai chiesti :
“se lui/lei facesse questo sarei finalmente felice”…
“se ottenessi questo allora starei bene”…
Scuse, su scuse e ancora scuse…
Quando impareremo che la responsabilità di tutto ciò che ci accade è nostra e che solo noi possiamo colmare i nostri vuoti?
Quando riusciremo ad essere meno lussuriosi?
No non vi confondete…
La “lussuria” non è solo quella dei 7 peccati capitali o per dirla con le parole di Dante:
“ i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento”…
bensì la continua ricerca di nuove esperienze e nuove emozioni che ci facciano sentire “vivi”…
E’ una ricerca irrequieta dell’assoluto e spesso si rimane delusi.
Spesso , non sempre…
Proviamo ad applicare questa forma di lussuria al mondo dei vini…
Il risultato secondo me è ottimo, anzi è “Simon Boccanegra” enoteca-ristorante di Firenze…
Sabato sera…
Passeggiando per le vie di Firenze l’imperativo era “ciccia & buon vino”; quel giorno però mi sentivo particolarmente esigente (o lussuriosa?! ) e non mi bastava mangiare una succulenta carne accompagnata da un sanguigno calice di vino, volevo di più, volevo un locale intimo ma non troppo, tranquillo ma non vuoto, caratteristico ma non troppo comune, chiunque dopo 10 minuti mi avrebbe già mandata a quel paese ma per fortuna chi era con me ha saputo essere estremamente paziente e altrettanto esigente.
E finalmente alle 21.30 circa abbiamo trovato il nostro locale.
Luci basse, calde e accoglienti illuminavano la piccola sala adibita ad enoteca, sapientemente divisa dal resto del ristorante da un corridoio con qualche tavolino e luci ben più decise.
La particolarità della nostra enoteca è quella di essere soppalcata dando così la possibilità a chi volesse maggior intimità e un tocco di romanticismo di cenare a uno dei 3 tavoli “di sopra”.
Il menù è ben assortito e la carta dei vini ha le idee chiare e decise, poca scelta ma di notevole qualità; dato che la “gola” è un altro dei vizi a cui non riusciamo a rinunciare scegliamo una splendida fiorentina da 1,2 Kg che avrebbe fatto venire l’acquolina in bocca anche a un vegetariano e un filetto di cinta senese accompagnato da cipolle in agrodolce con riduzione di aceto balsamico e indivia al forno, una cosa cosi buona e perfettamente equilibrata credo di non averla mai mangiata prima.
E il vino?
Beh che dire… con quella sua aria aristocratica e lo sguardo deciso “Il Grigio” Chianti Classico Riserva tenuta San Felice 2010 faceva proprio al caso nostro!
Non sono un tecnico ne tantomeno un’esperta ma credetemi se vi dico che dovremmo tutti avere in casa una cassa di questo vino.
Se avrete la fortuna di berlo soffermatevi sui profumi, fate roteare il calice, avvicinate il naso e inspirate il bouquet di odori meraviglioso appena sprigionato che spiana la strada a sapori degni delle migliori aspettative…
Tutto è equilibrio, tutto è armonia, tutta la bottiglia viene bevuta in un batter d’occhio!
La carne si scioglie in bocca, il vino la ripulisce ma con rispetto e subito dopo hai voglia di mangiare un altro boccone e bere un altro sorso: questa è musica, questo è piacere.
Il tempo passa senza che ce ne accorgiamo e la cena si conclude con uno spettacolare tiramisù e il dispiacere per essere già arrivati alla fine di questa golosissima serata.
Felice di essermi goduta i piacere della vita con la persona che rende ogni mio giorno degno di essere vissuto…
Ristorante-Enoteca “Simon Boccanegra” (FI)
Il posto ideale se volete passare una serata intima e goduriosa senza badare a spese!
Testi e Foto di Sara Tomei